Problemi a 300 vetrate e cantiere,fermo da 18 mesi.
E’ una corsa contro il tempo quella della Regione per rispettarela data del 3 maggio, che era stata indicata come l’ultima scadenza possibile per siglare l’accordo per la ripartenza dei lavori del grattacielo di Fuksas.
Le gru sono ferme, i lavori bloccati e gli unici lavoratori che hanno messo piede nella torre sono stati i tecnici incaricati dei sopralluoghi per verificare lo stato dei lavori e i danni alle 300 finestre difettose. Intenso è stato invece il lavorio dei legali che per oltre un anno hanno cercato il modo di far proseguire l’appalto, senza indire una nuova gara.
A marzo la svolta: dopo mesi di trattative ecco l’accordo tra Regione e Cmb, la cooperativa modenese che già faceva parte dell’Ati con Coopsette , con l’obiettivo di far ripartire i lavori nei 45 giorni successivi.
Appena l’8 % dei lavori per completare i quali però serviranno 195 giorni: circa sette mesi, a cui ne vanno aggiunti altri due per collaudi.
L’auspicio di Chiamparino è far ripartire i lavori già a fine mese, al massimo a metà giugno, per rendere verosimile il trasloco entro il prossimo anno. Con ben tre anni di ritardo rispetto al giugno 2015, data nella quale l’ex presidente della Regione Roberto Cota intendeva inaugurare la torre, festeggiando la sua rielezione alla guida dell’amministrazione. La storia è andata diversamente, per Cota e per il grattacielo, e ora le ambizioni di tutti si limitano a vederlo finito.
E’ anche una questione di denaro: ai 23 milioni che ancora servono per concludere la torre, si devono aggiungere i 2 milioni dell’intesa con Cmb e i mancati risparmi che sarebbero derivati dal trasloco fatto nei tempi corretti: i canoni di affitto delle sedi oggi occupate dalla Regione e le mancate vendite degli immobili di proprietà, a partire da piazza Castello.